Newsletter #02

Programma ENI CT «Italia-Tunisia» 2014-2020
Progetto JESMED – Ponte Mediterraneo della filiera ovina, Rif. n° IS_1.2_080

La pecora nera di THIBAR:
Una razza tunisina dalla grande storia e unica per la sua carne

 

Tra le razze ovine in Tunisia, c’è una razza molto speciale:la Noire de Thibar.

Razza tunisina creata localmente all’inizio del XX secolo. Questa razza deve la sua nascita nel 1911 a delle selezioni genetiche messe a punto dai Padri Bianchi di Thibar nel loro dominio agricolo di Saint-Joseph de Thibar, ad ovest della Tunisia nel bacino di Madjerda, l’ex “granaio di Roma” a 21 km da Béja. Il colore nero di questa razza è stato studiato per combattere la fotosensibilizzazione chiamata “HAMRA” che la razza locale di colore chiaro presenta a seguito del consumo del Millepertuis.

Questa razza è stata creata principalmente per affrontare i problemi di intossicazione a seguito dell’ingestione, da parte degli ovini, del Millepertuis (Hyparicum perforatum), pianta spontanea ampiamente diffusa nel nord della Tunisia. L’ingestione di questa pianta provoca un fenomeno di fotosensibilizzazione che porta ad un’elevata mortalità negli animali completamente bianchi.

Il frate Novat, figlio di un contadino e tecnico agricolo, nel 1911 capisce che esiste una relazione tra il consumo di Millepertuis e la morte di animali totalmente bianchi. Da lì il frate inizia ad incrociare razze pigmentate con Merino de la Crau per migliorare la qualità della lana ma soprattutto per ottenere animali dal manto nero non allergici al consumo del Millepertuis. In primo luogo sono stati realizzati due incroci: un ariete nero di tipo Merino fu incrociato con una Queue Fine de l’Ouest e allo stesso tempo un ariete puro Merino fu incrociato con una pecora nere della razza Queue Fine de l’Ouest ottenendo così animali con un colore del manto variava dal marrone al nero.

Il frate Novat continuò la sua sperimentazione fino al 1924, quando il colore nero fu finalmente fissato. Dal 1930 la selezione si è concentrata maggiormente su una buona conformazione dell’animale, sul peso e sul vello. Anche la dieta è stata studiata e affinata nel tempo con razioni ben studiate in base allo stadio fisiologico e alla stagione.

Nel 1945, la pecora Noire de Thibar fu registrata nel Flock Book con il nome ufficiale della razza ovina “Noire de Thibar

Così viene ufficialmente riconosciuta nel 1945 in Tunisia e nel Medio Oriente. Si tratta principalmente di pecore da macello con colore particolare “NERO” che lascia a vista solo la testa, la gola, la faccia interna della coda e il perineo. La testa è allungata, con fronte piena, subconcava e priva di corna. Il tronco è cilindrico e il peso medio è di 65 kg. La razza viene utilizzata per la produzione in modo primario di lana e poi viene dedicata alla produzione di carne.

NOIRE DE THIBAR

Il progetto JESMED (programma Italia-Tunisia), con il coordinamento del capofila “INAT” e di tutti i partner italiani e tunisini, mira a promuovere questa razza con una grande storia e caratterizzata da buona qualità della sua carne. Questa razza ha molti vantaggi: carne meno grassa, qualità del gusto comprovata e la qualità della sua lana è altamente riconosciuta.

Il ruolo della produzione ovina è cruciale in molte regioni della Tunisia. Si va dalla sussistenza di famiglie contadine alla produzione di un alimento di grande importanza. Sotto l’effetto combinato di molti fattori demografici, religiosi e socioeconomici, la carne ovina è diventata un prodotto strategico. Pertanto, la domanda di prodotti ovini (carne e latte) offre possibilità significative per aumentare e intensificare la produzione commerciale. Tuttavia, per motivi legati alle condizioni ambientali e agli allevamenti che praticano questo tipo di allevamento, molti allevatori non possono sfruttare questa opportunità. Il nostro progetto mira a trovare delle soluzioni a tale situazione deficitaria.

L’allevamento ovino gioca un ruolo molto importante nella sostenibilità del sistema ecologico e agricolo delle fattorie tunisine. Questo è il motivo per cui il gruppo di lavoro JESMED ha concentrato la propria attenzione su questa razza.

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CoRFiLaC: Consorzio per la Ricerca nel Settore della Filiera Lattiero-Casearia e dell’Agroalimentare
Ragusa
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