I territori coinvolti

Ponte Ancestrale Mediterraneo della filiera ovina
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I territori coinvolti nel progetto

Il progetto JESMED mira a promuovere il settore della carne ovina e in particolare la carne di agnello di razza Noir de Thibar, localizzata principalmente nel nord della Tunisia, ed in particolare nei governatorati di Beja e Bizerte. Alcuni nuclei di Noir de Thibar esistono anche nelle regioni di Zaghouan e Nabeul, regione chiamata anche Cap Bon, la più vicina al territorio italiano.

Caratterizzate da un clima subumido, queste regioni registrano un'abbondante e ricca produzione di foraggio e condizioni di allevamento molto favorevoli per lo sviluppo del bestiame.

I territori coinvolti nel progetto sono soggetti alle rispettive autorità locali e gli allevatori beneficiano dell'intervento tecnico delle amministrazioni regionali del Ministero dell'Agricoltura, delle Risorse Idrauliche e della Pesca.

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È importante ricordare che esiste una sinergia tra il territorio tunisino e quello italiano, in quanto le condizioni climatiche della regione settentrionale della Tunisia sono molto simili a quelle della Regione Siciliana. Questa prossimità territoriale e l’affinità ambientale dell'area transfrontaliera consentiranno di svolgere un lavoro complementare su entrambe le sponde del Mediterraneo per promuovere la filiera delle carni ovine nei due territori interessati a fronte di cambiamenti climatici sempre più gravi.


I partner italiani agiscono attivamente in un territorio, la Sicilia, che, al momento, non presenta alcun marchio di qualità o etichetta per le carni ovine e potranno beneficiare dell'esperienza che verrà acquisita in questo progetto in materia di certificazione di prodotti animali.
Il know-how tunisino potrebbe essere interessante per il territorio italiano coinvolto nel progetto, cioè le province di Catania, Ragusa e Siracusa, in quanto rappresenta un modello applicabile per una futura valorizzazione delle proprie produzioni. Inoltre, il territorio siciliano ha caratteristiche ambientali e climatiche molto simili a quelle tunisine, quindi un impatto comparabile dei cambiamenti climatici attuali e futuri sui sistemi di produzione ovina.