Il Partenariato

Ponte Ancestrale Mediterraneo della filiera ovina
Beneficiario Principale (BP):

Istituto Nazionale Agronomico di Tunisia – INAT (TN)

L’INAT è un ente amministrativo pubblico (EPCA); più specificamente, un istituto di istruzione superiore e di ricerca agricola di diritto tunisino.

La mission dell’INAT, pioniere delle scuole di ingegneria in Africa e nel mondo arabo, consiste nella formazione d’ingegneri, master, dottorati, e nella produzione e diffusione di conoscenze con organismi di ricerca e centri tecnici e professionali.

I temi al centro della mission dell’INAT concernono la nutrizione, la salute, la prevenzione dei rischi per la salute, la protezione dell’ambiente, la gestione sostenibile delle risorse naturali e lo sviluppo dei territori.

Le sue competenze principali sono: formazione avanzata, ricerca fondamentale, ricerca applicata, innovazione, imprenditorialità, expertise, gestione delle risorse umane e materiali. Queste competenze sono utilizzate al servizio dello sviluppo agricolo sostenibile, del progresso tecnologico, economico e sociale e della salvaguardia della salute e dell’ambiente.

Partner di Progetto 1 (PP1):

Università di Catania – UniCT. Dipartimento dell’Agricoltura, dell’Alimentazione e dell’Ambiente – Di3A (IT).

L’UniCT è un organismo di diritto pubblico ai sensi dell’articolo 24 della Direttiva 2014/24 / UE del 26 febbraio 2014 sull’aggiudicazione degli appalti pubblici e che abroga la Direttiva 2004/18/CE (Università).

L’Università di Catania è la più antica della Sicilia. Svolge attività didattica e di ricerca in ambito scientifico e umanistico. Il Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente (Di3A) svolge attività di ricerca scientifica di alta qualità e ad alto impatto socio-economico ed organizza corsi di studio innovativi nei diversi settori della produzione agricola e della tutela ambientale nel bacino del Mediterraneo.

I ricercatori dell’Università di Catania coinvolti nel progetto JESMED hanno più di vent’anni di esperienza nella valutazione della qualità delle carcasse e delle carni ovine. Presso l’Università degli Studi di Catania (Di3A) sono state studiate strategie dietetiche basate sull’utilizzo di risorse alimentari alternative in un contesto di sostenibilità in ambiente mediterraneo.

Partner di Progetto 2 (PP2):

Direzione Generale della Produzione Agricola – DGPA (TN)

La DGPA è una pubblica amministrazione nazionale, e precisamente una Direzione Generale del Ministero dell’Agricoltura e delle Risorse Idrauliche e della Pesca della Tunisia.

La Direzione Generale della Produzione Agricola è responsabile del monitoraggio delle campagne agricole, della promozione di questo settore e garantisce l’introduzione di nuove tecnologie legate alla produzione e al miglioramento della produzione e della produttività.

La DGPA è responsabile, nell’ambito della valorizzazione dei prodotti locali, dello studio, sviluppo, promozione di nuove colture biologiche; assicura, altresì, l’introduzione di nuove tecniche e partecipa alla diffusione e semplificazione di mezzi e tecniche moderni e partecipa allo sviluppo di programmi di divulgazione.

Partner di Progetto 3 (PP3):

Gruppo di Sviluppo Agricolo degli Allevatori di pecore del Nord – GDAEBN (TN)

Il GDAEBN è un’organizzazione senza scopo di lucro, ossia un Gruppo di Sviluppo Agricolo.

La sua mission consiste nell’animazione e sostegno degli interessi dei soci, nell’animazione e nello scambio di esperienze, nella promozione delle razze ovine locali, nel contributo alla riqualificazione del settore, nell’istituzione di servizi. agli allevatori.

Tra le sue competenze, la supervisione tecnica e organizzativa e la fornitura di servizi agli allevatori membri e ad altre associazioni formali e informali (identificazione degli animali, tosatura meccanica, miglioramento genetico, ecc.).

Partner di Progetto 4 (PP4):

Consorzio per la Ricerca sulla Filiera Lattiero-Casearia – CoRFiLaC (IT)

Il Consorzio per la Ricerca sulla Filiera Lattiero-Casearia (CoRFiLaC) è nato nel 1996 con sede a Ragusa.

Il CoRFiLaC è un centro di ricerca applicata internazionale che si propone di studiare la produzione lattiero-casearia tradizionale, in particolare quella siciliana, con l’obiettivo di creare un ponte tra il mondo della ricerca, il mondo della produzione e dei consumatori. Il CoRFiLaC è un ente regionale di diritto pubblico; la sua attività principale è lo studio dei prodotti lattiero-caseari tradizionali siciliani utilizzando un approccio settoriale rivolto a piccole e medie imprese. La strategia di ricerca è lo sviluppo di protocolli di ricerca sperimentale per studiare la specificità dei sistemi tradizionali di produzione dei prodotti lattiero-caseari per dimostrare scientificamente che non sono semplicemente testimonianze storiche, ma anche per garantire qualità e sicurezza ai consumatori nel rispetto dell’ambiente e dei cicli biologici.

Dal 2018 CoRFiLaC s’interessa anche al settore agroalimentare attraverso l’attività di supporto alle aziende del settore, e alla diffusione dei risultati attraverso l’istruzione e la formazione continua.

Partner di Progetto 5 (PP5):

Gruppo d’Azione Locale Eloro – Società Consortile Mista a r.l.– GAL Eloro (IT)

Il GAL Eloro è un ente di diritto pubblico ai sensi dell’articolo 24 della Direttiva 2014/24 / UE del 26 febbraio 2014 sull’aggiudicazione degli appalti pubblici, ovvero un Consorzio pubblico-privato senza scopo di lucro a responsabilità limitata.

Il GAL ELORO si occupa di sviluppo rurale sostenibile dal 1998, ha partecipato a numerose attività di cooperazione e si è distinta nella progettazione e gestione di iniziative di sviluppo locale integrato e interventi di sostenibilità nelle aree rurali. La sua azione si articola in due macro-settori: uno legato al sostegno delle economie locali (agricoltura, agroalimentare, artigianato, turismo, cultura, sociale, ambiente, MPMI, ecc.), e l’altro, relativo alla cooperazione a livello interterritoriale, interregionale, transfrontaliero e transnazionale.

Il GAL Eloro persegue l’obiettivo di attuare tutte le azioni necessarie finalizzate allo sviluppo integrato, sostenibile e partecipativo dei territori in cui opera; in particolare: portare le organizzazioni pubbliche e private fuori dall’isolamento e dalla stagnazione; consolidare e / o creare reddito e occupazione; sviluppare risorse endogene; promuovere i collegamenti tra gli stakeholder locali e quelli di altre regioni euro-mediterranee; promuovere sinergie tra progetti d’iniziativa dell’UE e le iniziative locali; promuovere la cooperazione per uno sviluppo sostenibile.

Partner Associato 1 (PA1):

Gruppo Interprofessionale delle Carni rosse e del Latte – GIVLait (TN)

Il GIVLait è una persona morale d’interesse economico pubblico, dotata di personalità giuridica e autonomia finanziaria sotto la supervisione del Ministero dell’Agricoltura, delle Risorse Idrauliche e della Pesca.

Il GIVLait si occupa dell’organizzazione delle filiere delle carni rosse e del latte e dello sviluppo dei rapporti tra le professioni; della promozione della qualità attraverso azioni pilota per promuovere la qualità della carne e del latte; dello sviluppo di programmi di formazione per la standardizzazione, classificazione e categorizzazione dei prodotti; della regolamentazione del mercato garantendo un ruolo consultivo per i programmi di importazione ed esportazione di prodotti animali.

Nell’ambito della mission di GIVLait, volta a migliorare la qualità dei prodotti animali, nel 2008 è stato condotto uno studio per incoraggiare l’opportunità d’istituire un marchio di qualità per la carne di agnelli della razza “Noir de Thibar”.

Partner Associato 2 (PA2):

Istituto Superiore delle Scienza Biologiche Applicate di Tunisi – ISSBAT (TN)

L’ISSBAT è un Istituto d’Istruzione Superiore e Ricerca, che ospita diverse strutture di ricerca che operano nel campo della biotecnologia e dell’ambiente.

Possiede le competenze ed i mezzi tecnici per analizzare i principali costituenti organici e minerali degli alimenti maggiori e minori.

L’équipe dell’ISSBAT ha forti competenze anche nei bio-processi basati sui funghi lignolitici, che migliorano la qualità nutrizionale del mangime per ovini; ossia nei processi di bio-conversione che consentono il miglioramento della qualità nutrizionale dei sottoprodotti agricoli e agroalimentari, e possiede la più vasta collezione di funghi lignolitici isolati dai biotopi tunisini. L’ISSBAT, in collaborazione con l’INAT, ha svolto un lavoro che ha consentito l’utilizzo di sottoprodotti per l’alimentazione ovina, alcuni dei quali sono stati riconosciuti da pubblicazioni internazionali.